La relativa impropria è una costruzione sintattica latina in cui una proposizione relativa svolge una funzione diversa da quella tipica di una relativa, ovvero la semplice specificazione o determinazione del nome cui si riferisce. In altre parole, la relativa impropria assume il valore di una proposizione coordinata o subordinata di altro tipo. È fondamentale riconoscere questo fenomeno per una corretta interpretazione e traduzione dei testi latini.
La relativa impropria si distingue dalla relativa propria per il suo valore funzionale piuttosto che meramente descrittivo. La relativa impropria non si limita ad aggiungere un'informazione sul sostantivo a cui si riferisce, ma introduce una conseguenza, una causa, un fine, una condizione, una concessiva o un'opposizione.
Ecco le principali tipologie di relative improprie e le loro funzioni equivalenti:
Relativa consecutiva: Esprime una conseguenza. Si riconosce spesso dalla presenza di avverbi come adeo, tam, sic, ita, o aggettivi come tantus nella proposizione principale. L'equivalente sarebbe una consecutiva introdotta da ut. Ad esempio: "Tantus terror omnes occupavit, qui <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/urbs%20desereretur">urbs desereretur</a> (tanto terrore invase tutti che la città fu abbandonata)", dove la relativa qui urbs desereretur equivale a una consecutiva ut urbs desereretur.
Relativa causale: Esprime una causa. La relativa è spesso introdotta da qui, quod, quoniam, cum. La sua traduzione equivalrebbe a una causale introdotta da quod, quia, cum. Ad esempio: "O fortunati adulescentes, qui <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/virtute%20ancessorum">virtute ancessorum</a> florent (Oh, fortunati voi giovani, che fiorite grazie al valore degli antenati)", dove qui virtute ancessorum florent equivale a una causale quod virtute ancessorum floretis.
Relativa finale: Esprime un fine. È spesso presente il congiuntivo. L'equivalente sarebbe una finale introdotta da ut o ne. Ad esempio: "Legatos miserunt qui <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/pacem%20peterent">pacem peterent</a> (Inviarono ambasciatori per chiedere la pace)", dove qui pacem peterent equivale a una finale ut pacem peterent.
Relativa condizionale: Esprime una condizione. Equivale a una condizionale introdotta da si. Ad esempio: "Beati, qui <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/pacem%20faciunt">pacem faciunt</a> (Beati coloro che fanno la pace)", dove qui pacem faciunt equivale a una condizionale si pacem faciunt.
Relativa concessiva: Esprime una concessione. Equivale a una concessiva introdotta da quamquam, etsi, licet. Spesso si trova il congiuntivo. Ad esempio: "Ego, qui <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/nihil%20timeam">nihil timeam</a>, tamen timeo (Io, benché non tema nulla, tuttavia temo)", dove qui nihil timeam equivale a una concessiva quamquam nihil timeam.
Relativa avversativa: Esprime un' opposizione. Equivale a una coordinata avversativa introdotta da sed, at, verum. Ad esempio: "Multi erant, qui <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/pugnare%20nollent">pugnare nollent</a> (Erano molti, ma non volevano combattere)", dove qui pugnare nollent equivale a una coordinata avversativa.
Riconoscere la relativa impropria è essenziale per una comprensione accurata e una traduzione corretta dei testi latini, poiché l'interpretazione letterale della proposizione relativa come semplice modificatore del sostantivo a cui si riferisce porterebbe a una traduzione errata del senso complessivo della frase. L'analisi del contesto e degli indicatori grammaticali come il modo del verbo (congiuntivo) e la presenza di avverbi o aggettivi specifici aiuta nell'identificazione della funzione reale della relativa.
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